1

COVID-19: caso 6

Radiologia ASST Cremona

Donna 32 anni, in trattamento steroideo per patologia autoimmune. Febbre e tosse non produttiva. Leucocitosi. Insufficienza respiratoria ipossemica e ipocapnica. Non accertabile contatto con soggetti zona rossa (Paziente 1 Cremona). Tampone positivo NCOV 19.

HRTC Torace

Figura 1
Figura 2
Figura 3

Figg. 1-3: consolidazioni parenchimali in entrambi i lobi superiori. Entrambi i lobi inferiori sono pressochè completamente occupati da consolidazioni parenchimali con broncogramma aereo, è evidente risparmio parziale dei relativi segmenti apicali. 




COVID-19: caso 5

Radiologia ASST Cremona

Uomo 63 anni, nessuna comorbidità nota. Febbre e tosse non produttiva. Leucocitosi. Insufficienza respiratoria ipossemica e ipocapnica. Contatto con soggetti zona rossa. Tampone positivo NCOV 19. 

HRTC Torace

Figura 1
Figura 2

Fig. 1 e 2: nel LSD e LID sono evidenti alcune aree di aumentata densità ground glass. In entrambi i lobi inferiori sono evidenti consolidazioni parenchimali, dati più marcati a sinistra.

Figura 3
Figura 4

Fig. 3 e 4: esame di controllo a 3 giorni dalla precedente TC, per peggioramento clinico. Marcatamente più estese le alterazioni ground glass in entrambi i lobi inferiori, con aree di consolidazioni nel contesto.




COVID-19: caso 4

Radiologia ASST Cremona

Uomo 45 anni, nessuna comorbidità nota. Febbre e tosse non produttiva. Leucocitosi. Insufficienza respiratoria ipossemica e ipocapnica. Sospetto contatto con soggetti zona rossa. Tampone positivo NCOV.

HRTC Torace

Figura 1
Figura 2

Fig. 1 e 2 In tutti i lobi polmonari sono evidenti multiple aeree di aumentata densità ground glass. Nelle regioni subpleuriche dei segmenti apicali di entrambi i lobi inferiori, si apprezza disposizione perilobulare delle alterazioni ground-glass.   

Figura 3

Fig. 3 Le alterazione presentano disposizione “random”, con distribuzione pressochè ubiquitaria.

Figura 4

Fig. 4: RX Torace (AP a letto). Mostriamo a confronto l’esame radiografico del torace, eseguito poche ore prima dell’indagine TC. Sono evidenti piccole e tenui opacità bilaterali. L’indagine radiografica sottostima il grado di coinvolgimento polmonare.




COVID-19: caso 3

Radiologia ASST Cremona

Uomo 57 anni, nessuna comorbidità nota. 

Febbre e tosse non produttiva.

Leucocitosi. Insufficienza respiratoria ipossemica e ipocapnica.

Sospetto contatto con soggetti zona rossa. Tampone positivo NCOV 19.

HRTC Torace

Figura 1
Figura 2

Fig. 1 e 2 In tutti i lobi polmonari sono evidenti grossolane aeree di aumentata densità. In particolare, l’aspetto prevalente è quello di aree ground glass con tendenza alla consolidazione. 

Figura 3

Fig. 3 Le alterazioni presentano disposizione prevalentemente subpleurica, e appaiono più evidenti ai lobi inferiori.




COVID-19: CASO 2

A cura di: G.Patelli, F.Besana, S. Paganoni, A. Lenzi, F. Codazzi, L.Di Mare, G.Esposito, C. Sala  

UOC Radiologia ASST Bergamo Est Direttore Dr Gianluigi Patelli 

Paziente maschio 62 anni

Anamnesi  remota muta, non copatologie.

Esordio con astenia, tosse secca e febbre serotina da 3 gg.

pO 2 =  97%  in aria ;  PCR = 0,75. 

Il radiogramma del torace non evidenzia reperti patologici

In relazione alla discrepanza fra quadro clinico e segni radiologici si decide di eseguire TC

TC standard, ricostruzione con algoritmo lung su immagini assiale e coronale.  Si osservano solo alcuni sfumati addensati infiltrativi alveolari bilaterali in un quadro di polmonite interstizio-alveolare all’esordio.

Tampone per COVID-19 risultato positivo successivamente alla  diagnosi presuntiva con TC.




COVID-19: caso 1

a cura di:

A. Borgheresi, A. Agostini, L. Ottaviani, C. Floridi, A. Giovagnoni

Dipartimento di Scienze Radiologiche – Scuola di Specializzazione in Radiologia

Università Politecnica delle Marche – Ancona (Italy)

Azienda Ospedali Riuniti – Torrette

ANCONA

HRTC di un uomo di 80 anni con dispnea e febbre risultato positivo per COVID-19; esame eseguito a 5 giorni dall’esordio.

Immagine A: ricostruzione con algoritmo Lung, immagine assiale. Si apprezzano multiple opacità ?a “vetro smerigliato“? cui si associa, in particolare ai lobi polmonari inferiori, ispessimento dei setti interlobulari con a?spetto a “crazy pav?ing?” (cerchio nero). È anche presente addensamento lineare a distribuzione mantellare-subpleurica (freccia nera piena).

Immagine B: Ricostruzione coronale che mostra la distribuzione prevalentemente periferica delle opacità a “vetro smerigliato“ (frecce nere vuote).




COVID-19 Corona visibile: casistica radiologica italiana

Clicca qui per consultare il database radiologico italiano sul COVID-19.

Click here to open the English version of the COVID-19 Radiological Italian Database




COVID-19: procedure radiologiche e prevenzione

Procedure radiologiche e prevenzione della diffusione di COVID-19 nei Dipartimenti di Radiologi

Procedure Ospedale Spallanzani – Roma

Procedure Ospedale Spallanzani versione 2 – Roma

Procedure Ospedale Cotugno – Napoli

Procedure Commissione Cinese (versione italiana)

Journal of American College of Radiology (english)

Utilizzo della diagnostica per immagini nei pazienti COVID-19 (documento intersocietario SIRM, SIUMB, FISM)

COVID-19 in Italia: cosa ci aspetta? (A. Remuzzi, G. Remuzzi – Lancet)

Procedure verifiche INAIL

La protezione delle vie aeree: mascherine e filtranti facciali in Radiologia. (Ospedale Cotugno – Napoli)

Tecniche HRCT in pazienti COVID-19

Procedure pazienti pediatrici COVID-19

Guidelines for the Management COVID-19 Paediatric patient

Lettera Prof. Sverzellati

Valutazione parenchima pazienti COVID-19

Modalità di comportamento esame ecografico con pazienti COVID-19

Norme per la sanificazione della sala e dell’apparecchiatura TC

Use of CT and Artificial Intelligence in Covid-19

Impact of coronavirus disease 2019 (COVID-19) emergency on Italian radiologists: a national survey

Stato dell’arte sull’impiego della Diagnostica per Immagini per COVID-19 – Rapporto ISS




3/3/2020 Covid-19

Care Socie, Cari Soci, 

ricevo dal Prof. Andrea Giovagnoni una versione in italiano del documento della Società Cinese di Radiologia con utili istruzioni sul COVID 19.

Lo visualizzate cliccando qui: attendo vostre considerazioni.

Il Presidente
Roberto Grassi




Coronavisibile coronavirus@sirm.org

Il medico radiologo ha la possibilità di rendere visibile il CORONAVIRUS, attraverso gli esami radiologici dei pazienti con sintomatologia suggestiva per infezione. In un momento di emergenza nazionale, il Prof. Roberto Grassi, Ordinario di Diagnostica per Immagini presso l’Università della Campania e Presidente della Società italiana di Radiologia Medica ed Interventistica lancia la campagna CORONAVISIBILE, accogliendo l’invito del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che indica nella conoscenza il migliore antidoto alla paura. La SIRM è una delle più grandi società scientifiche accreditate presso il Ministero della Salute e racchiude la totalità dei medici radiologi italiani che si sono mobilitati ad offrire un ulteriore contributo, mediatico oltre che clinico specialistico, perché il CORONAVIRUS si batte anche con la corretta informazione. Per tanto, la società scientifica di concerto con tutte le articolazioni territoriali, ha mobilitato tutti gli 11.000 medici radiologi italiani ad attivarsi con lo stesso impegno profuso in questa fase emergenziale, mettendo a disposizione una email dedicata “coronavirus@sirm.org” per interagire con quanti richiederanno informazioni specifiche sull’epidemia che sta interessando il nostro Paese. Un team di esperti, coordinati dalla dott.ssa Anna Rita Larici, Presidente della sezione di studio di Radiologia Toracica della SIRM, sarà a disposizione della cittadinanza per rispondere ai quesiti che giungeranno sul canale appositamente predisposto dalla società scientifica, per rappresentare le evidenze del Coronavirus e per tranquillizzare l’opinione pubblica, spesso vittima dei fenomeni di fake news e disinformazione in materia di COVID-19. L’iniziativa è stata presa anche successivamente alla posizione assunta dal Presidente Mattarella, che ringraziamo per il monito offerto quando ha affermato come “La conoscenza aiuta la responsabilità e costituisce un forte antidoto a paure irrazionali e immotivate che inducono a comportamenti senza ragione e senza beneficio, come avviene in questi giorni”. La Società scientifica ha già pubblicato un vademecum, riservato ai propri specialisti, sul suo portale istituzionale www.sirm.org “Coronavirus Disease 2019 (COVID-19): cosa il medico radiologo deve sapere”, redatto d’intesa con i responsabili delle strutture di radiologia delle zone rosse e gialle, in costante aggiornamento per offrire anche le ultime evidenze scientifiche sul COVID-19, come conferma il Dott. Vincenzo Schininà, Responsabile UOSD Diagnostica per Immagini INMI “L.Spallanzani” IRCCS. Sul punto, dalla zona gialla, occorre evidenziare che la diagnosi di COVID-19 deve fondarsi sulla combinazione di dati epidemiologici, clinico-radiologici e sui risultati del test RT-PCR, considerato lo standard di riferimento diagnostico, come indicato anche dalla OMS e sostenuto dalla dott.ssa Laura Romanini, Direttore della UOC Radiologia – Istituti Ospedalieri di Cremona e componente del Consiglio Direttivo della SIRM. Infine, dalla zona rossa, la dott.ssa Paola Scangelli, Responsabile del reparto di Radiologia dell’Ospedale Maggiore di Lodi, ribadisce che il medico radiologo è in prima linea con i colleghi clinici per la diagnosi e la gestione della manifestazione clinica piu’ severa di questa infezione rappresentata dalla polmonite.

La diagnostica per immagini mediante radiografia del torace e l’eventuale studio TC ad alta risoluzione nei casi piu’ complessi, contribuisce alla definizione ed alla stadiazione del grado di malattia.

Tuttavia la polmonite COVID-19 presenta reperti molto aspecifici, riscontrabili anche in altre infezioni polmonari, come quella da Influenza A (H1N1), da Citomegalovirus, da altri coronavirus (SARS, MERS), da streptococco e nelle polmoniti da germi atipici tipo Clamydia o Mycoplasma, anche se sono in corso studi sulle casistiche italiane per evidenziare l’eventuale presenza di pattern radiologici specifici.