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Ricordo di Pietro Indovina

di Cesare Colosimo

Il 20 marzo la pandemia COVID 19 ci ha portato via il professor Pietro Luigi Indovina.

Pietro aveva 82 anni,  ma per la Sua vivacità e brillantezza era ancora pienamente attivo e produttivo. 

Pietro era nato a Palermo il 16 novembe 1939 e a Palermo si era Laureato in Fisica nel 1962. Ha percorso le prime tappe della Sua splendida carriera presso l’Istituto Superiore di Sanità , dove ha esordito come assistente ed è arrivato al ruolo di Direttore del reparto di Fisica Biomedica del Laboratorio di Fisica. E’ quindi passato all’Università , prima a Modena, poi all’Aquila, alla Sapienza di Roma , per poi approdare alla Cattedra di Fisica presso l’Università di Napoli Federico II, in cui è stato anche Direttore della Scuola di Specializzazione in Fisica Sanitaria. Ma al di là dei riconoscimenti accademici Pietro è stato il fisico che ha avuto di gran lunga la massima rilevanza nell’ambito della Fisica Medica e della Radioprotezione e più in generale in Radiologia. Si può dire che è cresciuto con la Radiologia Italiana , anzi che ha contribuito in maniera sostanziale al progresso e alla crescita della Radiologia Italiana. Ancora più straordinaria è stata la Sua attività  nel campo specifico della Risonanza Magnetica: basti ricordare come sia stato coautore della prima legge italiana sul suo impiego clinico. Ma anche ricordarlo per questo contributo sarebbe riduttivo. Per tutti Noi radiologi pensare a un impianto di RM ha significato pensare a Pietro. 

Chi , come il sottoscritto , ha avuto il privilegio di collaborare con Lui lo ricorda per la competenza, la positività, la cortesia,  ma soprattutto per il Suo sorriso; nei suoi occhi brillavano l’intelligenza, la curiosità e la passione per il progresso della tecnologia. Pietro è stato una meravigliosa miscela di “entusiasmo giovanile” e di “esperienza matura”, era in grado di conciliare l’apparente aridità delle norme con la vivacità dell’attività quotidiana. Pietro non era mai approssimativo , studiava e ci faceva studiare e trovava la soluzione per superare qualsiasi ostacolo, sempre in sicurezza.

Pietro era un Fisico, ma è stato sempre un “amico” della Radiologia e dei Radiologi e per questo mi sento di affermare che è stato “uno di noi”; e per questo sento il dovere di ricordare soprattutto ai più giovani il Suo straordinario contributo.

Pietro ci lascia un grande patrimonio di esperienza e saggezza e lascia il testimone a Luca, Suo figlio e con Luca noi Radiologi continueremo a raccogliere quello che Pietro ha copiosamente seminato. Sicuri che da lassù , in qualche modo , continuerà a vegliare sul nostro lavoro…